LA NOSTRA POSTAZIONE DI LAVORO
Fotografa la tua abituale postazione di lavoro (o le tue, nel caso ne hai più di una), indicando sommariamente cosa c’è e a cosa ti serve. Poi invita alla catena altre cinque persone e sacrifica un numero di Kill Killer alla dea Kalì.
E per la prima volta, comincio io.

Appeso alla libreria (ai due lati della scrivania ci sono due librerie stracolme di fumetti e libri) c’è una foto del mio bis-nonno militare a Lampedusa durante la Guerra Mondiale. Mi piaceva come atmosfera e significato, ed è un regalo di mia nonna. Alla parete il poster di Pulp Fiction e parte del calendario di Hokusai dell’anno scorso che tengo ancora appeso perché bellissimo. Sul tavolo, tra post it e foglietti volanti con appunti vari, il soggetto del fumetto che sto progettando in queste settimane e la bozza della grafica del mensile dell’Università.

Di questo angolino vi avevo già parlato. Fino a qualche tempo fa poggiavo qui il computer, ora preferisco l’altra postazione per varie questioni di comodità. Qui però tengo ancora le varie carpette e carpettine, alcuni dei libri che consulto più spesso, lo scanner (a riposo) e quotidiani e riviste. Il cassetto è pieno di block notes. Alla parete, il poster del Rocky Horror Picture Show e una fotocopia di pagina 2 di Ilaria Alpi.

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